Patti con Piero di Gionta da Rondine e altri maestri per la costruzione di un casamento
I· nomine Domini amen. Anni Domini MCCCLXVII, addì VI di gennaio.
Sia manifesto a chiunque vedarà questa scritta che Piero di Gionta da Rondine e Giovanni di Viva e Ruggieri di Mone e Martino di Matteo lombardo, maestri di pietra, s'allogaro da frate Niccholò di Mino di Ghida, operario dell'Opera Sancte Marie, di murare uno edifiçio, cioè uno casamento, posto nel piano Sancte Marie dal'uno lato la via che va al Duomo, e dal'altro el chiasso di Benciuchio, dal'altro Giovanni di Gano e in parte Franciescho di Petro Manetti, dal'altro del veschovado e in parte le herede di Sino di Gionta, con li infrascritti patti.
Imprima, che essi maestri debonno murare le mura che bisognaranno al detto hedifiçio a calcina overa a tterra, come piaciarà al detto operario; el fondamento largho uno braccio infino al piano dela via, a ccana; e l'altro muro tre quarri.
E debano fare tre usciaie dala parte del chiasso di Benciucchio, esse murare a tterra; le battitoie e gli alchi a calcina, come sarà piacere del'operario.
Ancho debano murare e trameçi bisognevoli, a volontà e piacere del'operario, e fare usciaie con archi.
Anche debbano fare finestre bisognevoli dentro e di fuore, al piacere del'operario.
Debano murare alto, sopra la 'mposta del palco, otto braccia, e uno trameço col frontone che si richiere ala misura del'otto braccia, a ogni loro spesa, per preçço di quaranta otto soldi la canna.
E l'operario debba dare a lloro pietre, rocchioni, overo mattoni, come piaciarà al'operario, appiè el muro e la terra certa, e la calcina e la rena appiè el muro in mortaio; e debba dare cavato el fondamento d'ogni muro che fare facesse.
E debba l'operario predecto prestare a lloro legname per fare e ponti, cioè ritorte e grati e correnti; e le finestre dal palco in su e l'usciaie si misurino voto per pieno.
E questi ' patti furo, presente ser Gerino ser Nelli e Niccholò Grifi.
Et ego Gerius ser Nelli notarius fui presens dictis pactis factis cum dictis magistris lapidum, absentibus magistris Piero de Rondina et Roggerio Monis.
Io Nicolò Grifi fui presente a questo pato e chonchordia fra l'oparaio e detti maestri, insieme chon ser Gierino Neli.
Sia manifesto a chiunque vedarà questa scritta che Piero di Gionta da Rondine e Giovanni di Viva e Ruggieri di Mone e Martino di Matteo lombardo, maestri di pietra, s'allogaro da frate Niccholò di Mino di Ghida, operario dell'Opera Sancte Marie, di murare uno edifiçio, cioè uno casamento, posto nel piano Sancte Marie dal'uno lato la via che va al Duomo, e dal'altro el chiasso di Benciuchio, dal'altro Giovanni di Gano e in parte Franciescho di Petro Manetti, dal'altro del veschovado e in parte le herede di Sino di Gionta, con li infrascritti patti.
Imprima, che essi maestri debonno murare le mura che bisognaranno al detto hedifiçio a calcina overa a tterra, come piaciarà al detto operario; el fondamento largho uno braccio infino al piano dela via, a ccana; e l'altro muro tre quarri.
E debano fare tre usciaie dala parte del chiasso di Benciucchio, esse murare a tterra; le battitoie e gli alchi a calcina, come sarà piacere del'operario.
Ancho debano murare e trameçi bisognevoli, a volontà e piacere del'operario, e fare usciaie con archi.
Anche debbano fare finestre bisognevoli dentro e di fuore, al piacere del'operario.
Debano murare alto, sopra la 'mposta del palco, otto braccia, e uno trameço col frontone che si richiere ala misura del'otto braccia, a ogni loro spesa, per preçço di quaranta otto soldi la canna.
E l'operario debba dare a lloro pietre, rocchioni, overo mattoni, come piaciarà al'operario, appiè el muro e la terra certa, e la calcina e la rena appiè el muro in mortaio; e debba dare cavato el fondamento d'ogni muro che fare facesse.
E debba l'operario predecto prestare a lloro legname per fare e ponti, cioè ritorte e grati e correnti; e le finestre dal palco in su e l'usciaie si misurino voto per pieno.
E questi ' patti furo, presente ser Gerino ser Nelli e Niccholò Grifi.
Et ego Gerius ser Nelli notarius fui presens dictis pactis factis cum dictis magistris lapidum, absentibus magistris Piero de Rondina et Roggerio Monis.
Io Nicolò Grifi fui presente a questo pato e chonchordia fra l'oparaio e detti maestri, insieme chon ser Gierino Neli.
