Richiesta all'Opera del Duomo di Siena per avere l'allogazione di una figura

Al nome di Dio. A dì 8 di settenbre 1413.

Noi Iachomo d'Andreuccio e chonpagni e Turino di Sano orafi voliamo tollare a ffare da misser Chaterino di Chorsino, hoparaio del'Uopara Sancte Marie di Siena, in quanto sia di suo piaciere, una figura chon basa d'ariento, cioè d'ariento popolino, o meglio la quale figura deba essare dela grandeça di quella di santo Sano ch'è al presente in Duomo, la quale fecie Piççino, chon questo dichiarato: che dove nela basa di sancto Sano sono ismalti, in quella faremo noi sieno cierti ispassi bene fatti, chome achadaranno nela detta basa, sença smalti; e la detta figura chola basa voliamo fare di peso di lire diciotto o circha, però non vediamo si possa fare di menore peso.
Chon questo dichiarato, che 'l detto misser Chaterino ci deba dare o ffare dare dela nostra fadiga e magistero fiorini sessanta d'oro sanesi; e più ci deba dare o fare dare tutto l'ariento, overo la valuta d'esso, per fare la detta figura e basa.
E la detta figura e basa diciamo sarà fatta per Paschua di Suressione del Nostro Signiore Idio prossima che viene, se già non ochorisse i· noi chaso d'infermità overo offiti di Chomuno.
E in chaso che la detta figura e basa non faciessimo, noi Iachomo e Turino ci obrigiamo ciaschuno di noi per lo tutto rendare e ristituire al detto misser Chaterino tutto l'ariento o denari avessimo auto da lui per la detta chagione, cioè figura e basa.
E la detta figura deba essare di santo Vettorio overo di santo Crescienço.
E la detta figura deba essare bene fatta e bene tratta a ffine per modo sia detto stia bene.