Denuncia dei beni alla Lira di Siena

Dinanzi a voi etc.

Iachomo di Bartalomeio di Marcho Chozaregli, vostro servidore, dicie avere gl'infrascritti benni.
Una pocisione vigniata e tere lavoratie nela massa di Chamulia, nele piagie di Vicho, la quale v'ò debito suso fiorinni 50 a Renaldo di Nanni di Ba[??]o Talomei: vale al tenpo d'ogi fiorinni trecento, quando non ci fuse la pigione ogni ano de' detti 50 fiorinni.
E non ci ò nissuno altro bene.
E perché no· mi posso regiare qua a Siena, so' stato e sto a Urbino, dapoi v'andò Francesco di Giorgio.
Siché mi rachomando a voi.

Ed io Francesco di Pietro di Gherardo, suo chogniato, ò fata la sopradetta iscritta chome suo fatore, perché lui ene a Urbino. Rachomandovelo perché n'à bisognio. Che Cristo vi n' filici quanto disiderate.