Allogazione di un palco per l'oratorio di San Bernardino a Bonaventura di Giuliano di Turi

Al nome di Dio. A dì XXI di novenbre 1496.

Sie notto e manifesto a qualunque persona vedrà o legiarà questa presentte scritta come oggi questo dì detto di sopra la conpangnia e fraternità di Santa Maria degli Angnioli e di San Francesco dela città di Siena, posta a lato ala chiesa e conventto di San Francesco, e per esa conpangnia ser Bartolomeyo di Filippo Balati, Austino di Nicholò, Antonio di Leccio, Iacomo di Buonaventura Colonbini e Giovanni di Pietro di Pavolo del Contte, in nome d'essa conpangnia, avendo e sopra nominati da essa conpangnia a questa cosa fare piena auturità, aluoghano a Buonaventura di ser Giuliano di Tura maestro lengname a ffare uno palcho riquadrato in quello modo e forma che sta uno quadro che al presentte è in detta conpangnia fatto per esso Buonaventura, che à a entrare in esso palcho cor uno cherubino per ciaschuno quadro di rilievo di chartta pesta, e più uno cornicione che ricingnie tutta la conpangnia drentto, cioè fregio, architrave e cornicie, d'alteza intra tutte e tre in tutto d'uno braccio, e lo sporto del detto cornicione uno terzo braccio, a tutto lengniame, manifatura, chartta, colla e bulette di chiovi a spese di detto Buonaventura, e d'ongni alttra cosa a spesa di detta conpangnia.
E più ch'esso Buonaventura sia ubrighato a ffare pontti neciesari a porre detto palcho a tutte sue spese, e questo per prezzo e nome di prezo di lire quatrocientto sesanta quatro, da darlli al presentte lire ciento quaranta contantti, e· resto insino detta soma li chonsengniamo la pigione corssa e per l'avenire da corrire d'una buttigha d'essa conpangnia posta in Chanbullia, rinchontra al'albergho dela Corona, la quale tiene a pigione Francesco di Ghoro sellaio detto e· Rosso, per insino a tantto che esso Buonaventura sia interamentte paghato insino ala soma di lire 464. E in chaso che in detto tenppo da corere stesse serata e non apigionata, che per esso tenppo non corisse pigione: la conpangnia sia ubrighata farlli buona la pigione detta.
E ppiù sonno d'acorddo che 'l detto Buonaventura sia ubrighato e debbi fare e pore detto palcho in detta forma bene e diligientemente a uso di buon maestro, el quale palcho esso Buonaventura sia tenuto e debbi avere fatto e posto per tenppo d'uno ano prossimo a venire, questo dì da cominciarssi.
E più siamo d'acordo, in chasso che esso Buonaventura in detto tenppo non avesse fatto e posto detto lavoro in detto modo, che esso abi avere meno fiorini dieci di lire 4 per fiorino del pregio sopradetto; e niente di meno sia ubrighato e ssi possi convenire per essa conpangnia a fare eseghuire quanto di sopra è detto.
Per le predette cose oservare esso Buonaventura s'obrigha sé e suoi beni e erede presentti e a venire, e promette che Mattio di Giovani suo suociaro per lui prometta co· ubrighare esso ala detta conpangnia per l'oservanza delle cose predette, e chossì li prenominati e Buonaventura e Mattio suo suociaro si soscrivarano di loro propia mano di chossì esere contentti ed oservare.
E io Lonardo di Nicholò merciaio ò fatta questa scritta a preghiera e volontà dele sopradette parti.

Io ser Bartolomeo di Filippo Balatti in detto nome so' contento a quanto di sopra etc.
Io Austino di Nicholò d'Antonio sopradetto so' chontentto a quanto di sopra.
Io Anttonio di Leccio di Rondina so' chontentto a quantto di sopra etc.
Io Iacomo di Bonaventura Colonbini sopradetto so' contento a quanto di sopra etc.
Io Giovanni di Pietro di Pavolo del Contte sopradetto so' contento a quantto di sopra etc.
E io Buonaventura sopradetto so' contentto a quanto di sopra.
E io Mattio di Giovanni di Checho so' contentto a quanto di sopra si contiene.

E la sopradetta aloghagione si ci è la scritta propia di mano delo sopradetto Lonardo di Nicolò merciaio, contentte come di sopra, la qualle è nele mani di me Giovani di Pietro di Pavolo, kamarlingo al presentte di detta conpagnia.