Lodo a una tavola del Perugino per la cappella Vieri della basilica di San Francesco di Siena

I· nomine Domini, amen

Noi Girolamo di Benvenuto dipentore, Iachomo di Bartolomeo, Girolamo di Bartolomeo d'Orbino, Girolamo di Giovanni dipentori, arbitri et arbitratori e amici chomuni e amichabili, compositori eletti, chiamati et deputati da Girolamo et Bernardino di Giovanni Vieri da una parte et da maestro Pietro di . . . . . da Chastello della Pieve detto Perugino, chome dal chonpromesso in noi fatto apare di mano di ser Francesco Martini notaio della Merchantia.
E veduto detto chonpromesso, e veduta la scritta della aloghatione della tavola e del tenpo inn essa aposto, e veduto el chartone e chartoncino, e veduto la tavola et pittura, e udito più e più volte le parti, et preso chonseglio da misser Simone Borghesi sopra di più loro dubi e ponti e quanto portava la ragione, e bene examinato la chausa insieme fra loro, e preso el chonseglio ec., e per detta chausa detti arbitri di chomune choncordia sindichano, lodano et sentenziano detto maestro Pietro avere osservato quanto per la scritta era obrighato, e avere fatto la pittura bene et perfettamente, e avere exequito quanto di ragione era tenuto, e detti Vieri essere tenuti et obrighati a paghare detto maestro Pietro di quello restasse avere senza alchuna ecietione.
E per fede del vero si sottoscriveranno di loro mano.

E io Girolamo di Benvenuto dipentore gudicho ed afermo quanto dice in questo foglio dì decto di sopra.
E io Iahomo di Bartolomeo dipentore rafermo quanto è questo folio.
Io Gironimo di Bartolomeo da Urbino afermo e lodo quanto in questo foglio si contiene.
Io Girolamo di maestro Giovani dipentore giudico et lodo chome in questo folglio si conttiene.

Latum, datum et in his scriptis sententialiter pronuntiatum et promulgantum fuit suprradictum laudum et arbitramentum per supradictos arbitros et arbitratores, qui dixerunt, iudicaverunt et arbitrati sunt in Curia Merchantie in omnibus et per omnia prout supra, sub annis Domini Nostri Ihesu Christi millesimo quingentesimo decimo, indictione XIII, die vero quinta mensis Septembris eius domino Iulio pontifice sancto et omni omni Maximiliano Romanorum regibus regnantibus etc.